MONTALCINO NEGLI OCCHI E NELLE PAROLE DI ANGELO ZANNONI - AZIENDA LA FORTUNA

Non si può produrre qualità se non in un territorio di qualità. Se fossi nato da un’altra parte non avrei potuto fare quello che faccio.

Angelo Zannoni è nato e cresciuto qua, a La Fortuna, l’azienda che appartiene alla sua famiglia da sei generazioni e alla quale ha scelto di dedicare la propria vita: «Sono appassionato di informatica sin da piccolo. Inizialmente avevo pensato di occuparmi di IT ma crescendo ho cominciato a guardare a questo luogo in modo diverso. Montalcino, il suo territorio: non me la sono sentita di abbandonare questo tesoro e tutte le opportunità che offre. La tecnologia è rimasta un hobby, da applicare anche al lavoro».

E in effetti, a ben vedere, è più di un secolo che La Fortuna “fa la fortuna” di questa porzione unica di Toscana, producendo vini e olio di altissima qualità.
«L’azienda si sviluppa per 38 ettari complessivi, – continua Angelo – ed è posizionata nel cuore di un territorio meraviglioso che tutto il mondo ci invidia. Il nostro è un lavoro che può sembrare perfino troppo faticoso, “la terra è bassa” siamo soliti dire. Ma al tempo stesso è un lavoro che ti appassiona facendolo. Non badi più alla fatica, perché a fine giornata siamo appagati dalle soddisfazioni che la terra ci offre, dalla qualità di quello che produciamo, dai complimenti che riceviamo dai nostri ospiti durante le degustazioni. Sono fermamente convinto che si possa produrre qualità solo in un territorio di qualità, se fossi nato da un’altra parte non avrei potuto fare quello che faccio».

A chi gli domanda quale sia il suo luogo del cuore, Angelo risponde che la campagna – la campagna di Montalcino per l’esattezza – ha un posto d’onore nella sua classifica personale. Tuttavia, se c’è una cosa che consiglia ai suoi ospiti di vedere, questa è la Fortezza di Montalcino, un castello del 1300 a pianta pentagonale con snelle torri ad ogni angolo: «il camminamento lungo le mura è un’esperienza da non perdere anche perché il panorama che si ammira dai bastioni è uno dei più belli di tutta la zona».

Ma se si parla di scorci mozzafiato, secondo Angelo, la vista che si ha su Siena dalla Chiesa della Madonna del Soccorso è impagabile: «specialmente al tramonto… seconda solo a quella che si gode dalla mia terrazza», conclude ridendo.

Tra le tante esperienze che consiglia di fare sul territorio, c’è un pranzo a base di pinci: «nel senese li chiamano pici, per noi di Montalcino sono invece i pinci, pasta fatta a mano, ottima con il ragù di cinghiale».

E per smaltire la luculliana pietanza? «Niente di meglio di una passeggiata per la campagna con una bicicletta a pedalata assistita! Immergersi nella natura, lontani dal rumore delle auto e dallo smog. Ciò che si riesce a vedere dall’auto è molto limitato. Quindi, abbandonate le strade asfaltate e prediligete le stradine tra le vigne tra i muretti a secco. L’amministrazione locale ha già tracciato dei percorsi dedicati a questo tipo di esplorazione, e ha in programma di istituirne di nuovi». 

In fine, una volta rientrati in azienda: «una buona degustazione dei nostri vini e un po’ di meritato riposo». All’interno del parco della tenuta c’è infatti uno spazio verde con tre grandi lecci: il luogo ideale per ammirare i filari delle vigne, magari leggere o dipingere. Sicuramente fermarsi a riflettere sulla bellezza unica di questa terra. 

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