VINO, SIMBIOSI ED ENERGIA - MONTEPULCIANO RACCONTATA DA ALESSANDRO - AZIENDA IL MOLINACCIO

Vino, simbiosi ed energia - Montepulciano raccontata da Alessandro - Azienda Il Molinaccio

Nipote di quell’Adamo Fanetti che negli anni venti del secolo scorso fu il primo a riesumare l’antica tecnica di produzione del Vino Nobile di Montepulciano, Alessandro gestisce dal 2012 insieme al socio Marco il Molinaccio, in origine un antico mulino del Cinquecento situato lungo la via Antica Chiusina, non lontano appunto da Montepulciano.

«A dire la verità, – ci racconta Alessandro – la proprietà venne ereditata dalla mia famiglia alla fine degli anni ‘80. È stata la nostra casa per 25 anni, ho passato qui un terzo della mia vita. Poi, nel 2012 Marco è entrato come socio e con lui abbiamo deciso di produrre vino e avviare i lavori di recupero e ampliamento delle strutture destinate all’accoglienza».

Oggi, il Molinaccio è un’azienda agricola con agriturismo in cui vengono prodotti a mano ottimi vini biologici. La sua storia è una storia d’amore, di rispetto e di ecosostenibilità: «Viviamo in simbiosi e sinergia con la natura. Abbiamo deciso di non forzare la produzione attraverso l’impiego di concimi chimici. Una scelta che sicuramente va a discapito della quantità ma predilige e valorizza la qualità».

Ecco perché il rapporto che unisce Alessandro alla sua terra è intimo ed esclusivo: «C’è un legame viscerale fra me e questo luogo. L’energia che vi si respira è unica, quasi magica. Vivere qui mi ha insegnato il rispetto per tutto ciò che mi circonda: per le piante che vi crescono, per gli animali che vi abitano, per le tradizioni e le leggende che nei secoli hanno forgiato la sua storia. È la magia contadina, quella delle sensazioni a pelle e dei segni premonitori. Ad esempio, c’è una famiglia di poiane che ci hanno eletto a loro dimora. Sono le guardiane del posto. Se la mattina le vediamo volare sulle nostre teste sappiamo che la giornata sarà propizia».

Anche il luogo del cuore di Alessandro risente delle atmosfere eteree che sembrano permeare tutta la zona. «Camminando per un chilometro circa attraverso i nostri vigneti, si raggiunge il piccolo Santuario della Madonna della Querce. Le sue origini sono legate ad eventi miracolosi. Si racconta infatti che alla fine del 1600 un certo Antonio di Giulio Rossi, passando per di qua, venisse sbalzato dal suo cavallo. Reputando che il luogo fosse infestato da spiriti maligni, pose nell’incavo di una quercia un’immagine di terracotta della Vergine e subito intorno ad essa cominciarono ad accadere guarigioni miracolose».

In effetti la quiete e la tranquillità che si respirano in questa porzione di Toscana sono più che mai uniche, quasi mistiche.

«Nel cuore della nostra azienda, proprio sotto il boschetto dove le poiane fanno il nido, si trova la vecchia fonte che alimentava il mulino. Il luogo più energetico di tutta la proprietà. C’è un motivo se proprio qui abbiamo costruito la casetta in legno dove facciamo le degustazioni». E non è un caso se è una delle cose più fotografate da chi viene in visita.

A parere di Alessandro chiunque voglia vivere veramente a pieno l’atmosfera propria di questi luoghi non può prescindere dal sedersi a tavola con gli amici e la famiglia e degustare i piatti della cucina contadina. Uno su tutti, l’arrosto girato, un rotolo di carne di maiale, cacciagione, pane e salvia che veniva tradizionalmente cucinato per le feste ricordate: «quando ero piccolo lo preparavamo due volte l’anno, la prima per il giorno dei morti, la seconda per il pranzo di Natale». Ma se glielo chiediamo prima, ce lo può far preparare per degustarlo in azienda.

Se poi qualcuno fosse in cerca di un’esperienza assolutamente fuori dall’ordinario, Alessandro suggerisce di organizzare il picnic del primo di maggio ai Cappuccini, il colle che resta dietro il Monte di Totona: «Da sempre veniamo qui per il Calendimaggio. Una tradizione che prevede di andare la mattina molto presto alla fiera di Montepulciano per comprare fave e cacio e poi salire su, per fare colazione con la trippa che viene cucinata direttamente sul posto».

E se invece si desiderasse un luogo di serenità dove leggere un libro in santa pace? «Beh, non c’è posto migliore della cascata d’acqua della vecchia cava di travertino a Bagno Vignoni. Forse uno dei luoghi più magici di tutta la zona». 


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