«Mercurio è il messaggero degli dei – continua Irene – colui a cui sono affidate le storie da raccontare. Ed il nostro obiettivo è proprio quello di tramandare un messaggio ai nostri clienti e alle generazioni future». Un messaggio che parla di Montepulciano, della sua storia, del suo saper fare, del paesaggio che la circonda, ma soprattutto del vino che la contraddistingue e delle uve che qui vengono coltivate: «Uve rosse, come il Sangiovese – qui anche sotto la veste del clone prugnolo gentile – il Canaiolo nero, il Mammolo e il Colorino; ma anche uve bianche, qualcuna quasi estinta, come il Canaiolo bianco o il Pulcinculo».
E poi ci sono i sapori, uno su tutti i pici al sugo – come chiamano il ragù da queste parti – e le attrazioni culturali e paesaggistiche.
«Piazza Grande di Montepulciano, un teatro a cielo aperto su cui si affacciano il duomo, il comune e i palazzi storici. Bisogna salire fino in cima alla torre del Palazzo Comunale perché la vista che si gode da lassù è incredibile: Cortona, Pienza, Montalcino e tutta la Val di Chiana sotto il nostro sguardo. E per chi è in cerca di un posticino più raccolto dove sedersi a leggere un libro, prendendo le scale di Porta della Farina si giunge ad una piazzetta molto raccolta. Qui ci sono due panchine che regalano una veduta mozzafiato sul lago Trasimeno».
E coloro che volessero immergersi nelle atmosfere della Val di Chiana e della Val d’Orcia? «Niente di meglio di un vespa tour – conclude Irene – si può esplorare tutto il territorio in un paio di giorni, e nei periodi di bella stagione ti godi il panorama e i suoi profumi senza tempi obbligati da rispettare».
Libertà al ritmo personale di ognuno di noi.