Nato inizialmente come hobby, trasformatosi prima in mestiere e poi in un’eccellenza riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. Se dovessimo ripercorrere la storia del Birrificio Brùton, dovremmo proprio cominciare da qui, dalla passione di un ragazzino di 16 anni che voleva diventare regista ma che non ha potuto resistere all’amore, o come dice lui “ossessione”, per l’homebrewer e la birra artigianale: Iacopo Lenci, per “quasi” tutti Apo.
Una storia quella di Apo e di Brùton che inizia ufficialmente nel 2006 – quando il birrificio inaugura sulle rive del fiume Serchio a San Cassiano di Moriano – ma che affonda le sue radici in una tradizione di famiglia da sempre dedita alla viticultura: «Si vede che le origini hanno voluto dire la loro – ci racconta Apo – ma mentre i miei fanno vino io ho scelto la birra artigianale. Anche se a dire la verità io e le birre che produco siamo proprio agli antipodi: guardi me e vedi una barba lunga e la cresta, assaggi le mie birre e quello che si nota sono l’eleganza, la finezza e la pulizia del gusto. Devo dire che assomigliano molto di più ad Andrea, il mastro birraio con cui collaboro ormai da 12 anni».
Abbiamo chiesto ad Apo perché il territorio sia importante nel definire la qualità dei suoi prodotti e la risposta che ci ha dato ci ha fatto molto riflettere su quanto “Terra” e “Territorio” non siano alle volte sinonimi ma restino sempre due facce di una stessa medaglia.
«La birra è un prodotto assolutamente slegato dal luogo fisico in cui viene prodotta. Il grano cresce ovunque. Il territorio influisce nella realizzazione di una buona birra artigianale non tanto dal punto di vista della “coltura” ma da quello della “cultura”, ovvero dal modo in cui la si fa. Qua da noi, in Italia, la birra ha sempre avuto una valenza minore rispetto al vino, spesso considerata come un prodotto industriale di scarsa qualità, importata da grandi marchi da supermercato per accompagnare la pizza, questa sì un prodotto universalmente riconosciuto come espressione massima del made in Italy. In tutti questi anni, ci siamo impegnati per affrancarci da questo modello di inferiorità e ci siamo riusciti.
Adesso le birre Brùton sono conosciute anche a livello internazionale. In fondo la birra è come la cucina fusion. Ciò che la rende unica è l’interpretazione che se ne dà. Non avendo avuto stilemi o canoni a cui riferirsi, noi birrai italiani siamo stati liberi di interpretarla come meglio credevamo. La birra è sincretismo culturale: siamo aperti al mondo e pronti a ricevere tutti gli stimoli che può regalarci».
Ma se la “terra” in quanto suolo può non influire poi così significativamente, il “territorio” inquanto paradigma artistico e socioculturale gioca invece un ruolo evocativo importante nell’immaginario di Apo, un punto di riferimento imprescindibile nella sua quotidianità: «non posso non pensare di sdraiarmi sull’erba che cresce alta sopra i baluardi delle mura di Lucca. Una lettura interessante in una mano, una buona birra nell’altra. E quando le temperature si abbassano, adoro starmene seduto al tavolino di un bar. È quando piove e fa freddo che si vede chi ha veramente “sete” ed esce per bersi una birra e a leggere un buon libro. Lucca poi rappresenta il contesto perfetto per “stare fuori casa”: un ambiente protetto dalle mura, con le sue stradine strette in cui “perdersi” e tutti quei misteri esoterici da scoprire. Come il labirinto inciso sulla facciata di San Martino o il fonte battesimale nella chiesa di San Frediano. Forse non lo sapete, ma San Frediano – il santo famoso perché si dice abbia deviato il corso del fiume – è legato alla birra, era infatti un mastro birraio irlandese!».
Tra i suoi luoghi del cuore c’è il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano, non lontano dalla sponda dove sorge il birrificio: «Con lo sguardo rivolto dalla Media Valle verso la piana. Se dovessi pensare ad un panorama da associare alle mie birre sarebbe questo. C’è l’acqua del fiume, c’è la ferrovia del treno. La birra in fondo è questo: il connubio fra l’acciaio delle macchine in cui viene prodotta, il cemento del birrificio, e soprattutto l’acqua, il fattore principe con cui viene realizzata».
I vini della cantina
