Anche il luogo del cuore di Alessandro risente delle atmosfere eteree che sembrano permeare tutta la zona. «Camminando per un chilometro circa attraverso i nostri vigneti, si raggiunge il piccolo Santuario della Madonna della Querce. Le sue origini sono legate ad eventi miracolosi. Si racconta infatti che alla fine del 1600 un certo Antonio di Giulio Rossi, passando per di qua, venisse sbalzato dal suo cavallo. Reputando che il luogo fosse infestato da spiriti maligni, pose nell’incavo di una quercia un’immagine di terracotta della Vergine e subito intorno ad essa cominciarono ad accadere guarigioni miracolose».
In effetti la quiete e la tranquillità che si respirano in questa porzione di Toscana sono più che mai uniche, quasi mistiche.
«Nel cuore della nostra azienda, proprio sotto il boschetto dove le poiane fanno il nido, si trova la vecchia fonte che alimentava il mulino. Il luogo più energetico di tutta la proprietà. C’è un motivo se proprio qui abbiamo costruito la casetta in legno dove facciamo le degustazioni». E non è un caso se è una delle cose più fotografate da chi viene in visita.
A parere di Alessandro chiunque voglia vivere veramente a pieno l’atmosfera propria di questi luoghi non può prescindere dal sedersi a tavola con gli amici e la famiglia e degustare i piatti della cucina contadina. Uno su tutti, l’arrosto girato, un rotolo di carne di maiale, cacciagione, pane e salvia che veniva tradizionalmente cucinato per le feste ricordate: «quando ero piccolo lo preparavamo due volte l’anno, la prima per il giorno dei morti, la seconda per il pranzo di Natale». Ma se glielo chiediamo prima, ce lo può far preparare per degustarlo in azienda.
Se poi qualcuno fosse in cerca di un’esperienza assolutamente fuori dall’ordinario, Alessandro suggerisce di organizzare il picnic del primo di maggio ai Cappuccini, il colle che resta dietro il Monte di Totona: «Da sempre veniamo qui per il Calendimaggio. Una tradizione che prevede di andare la mattina molto presto alla fiera di Montepulciano per comprare fave e cacio e poi salire su, per fare colazione con la trippa che viene cucinata direttamente sul posto».
E se invece si desiderasse un luogo di serenità dove leggere un libro in santa pace? «Beh, non c’è posto migliore della cascata d’acqua della vecchia cava di travertino a Bagno Vignoni. Forse uno dei luoghi più magici di tutta la zona».