«È un territorio straordinario dal punto di vista del terroir – spiega Edoardo. – È di origine vulcanica, e il vulcano è come una specie di aratro che scava in profondità e porta in superficie tutti i minerali. Anche se spento da millenni, sotto sotto lavora ancora e rimanda all’idea di una terra in costante movimento. Basta pensare che a pochi chilometri abbiamo le acque termali. La nostra è una Toscana diversa da quella più conosciuta. Una Toscana selvaggia, immersa in una natura quasi incontaminata».
Molte sono le cose da vedere e da fare in Maremma, ma ai suoi ospiti Edoardo consiglia due mete: «Non si può non concedersi una passeggiata lungo il percorso ebraico del ghetto di Pitigliano. Nel passato la città ha ospitato una comunità ebraica tra le più importanti in Italia.
C’è la sinagoga, ma soprattutto c’è l’antico forno degli azimi. E poi, magari dopo una bella esperienza di trekking lungo le Vie Cave, queste strettoie tagliate nel tufo dagli etruschi con pareti alte fino a 30 metri, fermarsi a visitare la Tomba Ildebranda di Sovana. Questo monumento funebre etrusco, tra i più importanti dell’Etruria, deve il suo nome a Ildebrando da Sovana appunto, vissuto nell’XI secolo e salito al soglio pontificio con il nome di Papa Gregorio VII. È una sorta di tempio che esce dalla roccia, anche questo scavato letteralmente nel tufo, con sotto la camera funeraria».
E per rilassarsi dopo tanta avventura? «Niente di meglio di una bella degustazione dei nostri vini e del nostro olio! L’amaca che abbiamo posizionato tra gli olivi che si trovano di fronte alla vigna Isolina, quella da cui facciamo il nostro CRU di bianco, è per noi, dopo una giornata di lavoro, il luogo ideale per riposarsi ammirando sullo sfondo il profilo dell’Amiata».
Ma prima di tornare verso casa, proprio dopo girata la curva che si trova sulla statale, non dimenticate di fermarvi a scattare una foto allo skyline di Pitigliano… vi garantiamo uno WOW involontario!